Onorevoli Colleghi! - Anche nella presente legislatura viene ripresentata questa proposta di legge, sostenuta da ragioni storiche, oltre che economiche.
      L'esercizio dei giochi d'azzardo nel nostro Paese è formalmente vietato, ma di fatto esso viene esercitato e purtroppo rimane spesso nelle mani della criminalità organizzata che gestisce bische clandestine, diffuse su tutto il territorio nazionale.
      Si tratta di strumenti utilizzati dalla delinquenza per il riciclaggio del denaro «sporco» e per il successivo reimpiego delle somme (che ammontano a diverse migliaia di miliardi) per finanziare altre losche attività. Facendo presente che negli altri Paesi europei esistono oltre 350 case da gioco, si auspica una più generale legittimazione all'apertura di casinò anche in Italia. D'altronde, l'esistenza di case da gioco a Sanremo, Saint Vincent, Campione d'Italia e Venezia crea di fatto il superamento di un preconcetto non giustificato dai fatti, soprattutto quando si concede ad alcuni di essi (come Venezia) di raddoppiare la propria presenza.
      Con l'apertura di nuove case da gioco verrebbero invece sottratte alla malavita forti somme di cui potrebbero beneficiare le casse dello Stato. L'apertura di un casinò costituisce una notevole attrattiva per il turismo nazionale ed internazionale, contribuendo all'incremento dell'afflusso di turisti nell'area interessata. A Stresa, località già molto rinomata, l'istituzione di un casinò non potrebbe che portare notevoli benefìci, soprattutto di carattere economico, e non solo al comune stesso, ma anche all'intera provincia del Verbano-Cusio-Ossola. D'altronde, l'avvenuta apertura di una sala da gioco nella non lontana Locarno (Svizzera) favorisce esclusivamente l'esportazione di capitale, con danno economico non solo per la provincia, ma anche per la Nazione.
      Se è vero infatti che il codice penale punisce l'esercizio dei giochi d'azzardo

 

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(articoli 718 e seguenti del codice penale), è anche vero che, nonostante la rigida normativa dettata dal legislatore penale, in Italia sono operative le predette quattro case da gioco, localizzate nelle città di Campione d'Italia, Venezia, Sanremo e Saint Vincent.
      La normativa particolare che ne consente l'esercizio viene giustificata da ragioni storiche, in quanto già prima dell'unità nazionale in tali sedi esistevano ed operavano case da gioco. Una motivazione che appare francamente forzata e che non si adatta alle obiettive situazioni economiche, turistiche e ricettive del territorio.
      Ferma restando la prerogativa di queste città a mantenere le proprie case da gioco, con la presente proposta di legge si intende proporre l'apertura di una casa da gioco a Stresa, in attesa di una normativa di portata più generale e liberale che ne consenta e legittimi l'apertura anche in altre località della penisola, tenuto conto, tra l'altro, che già nell'immediato dopoguerra una casa da gioco era ufficialmente operante sul lago Maggiore.
      Le varie pronunce della Corte costituzionale, che lamenta la disorganicità della materia (sentenza n. 152 del 6 maggio 1985), spingono alla ricerca di una normativa più consona e che risponda altresì alla necessità di allinearsi alle regole europee.
      Stresa, che da mezzo secolo attende questa giusta assegnazione, ha un back-ground storico di sicuro rilievo. Ebbe già una casa da gioco aperta dal 1921 al 1924, e per una breve parentesi ancora tra il 1945 e il 1946, dopo di che essa venne definitivamente chiusa per carenze legislative in materia. Stresa aderì anche all'Associazione nazionale incremento turistico, che associa tutte le località aspiranti all'apertura di una casa da gioco, e sostenne in ogni sede questo progetto che apporterebbe enormi vantaggi all'intero territorio del lago Maggiore.
      La collocazione sulle grandi vie di comunicazione ferroviarie e automobilistiche, la disponibilità di una struttura ricettiva alberghiera di prim'ordine, il prestigio di istituzioni e manifestazioni, come le settimane musicali e i congressi nazionali ed internazionali che periodicamente si tengono nella cittadina, giustificano le legittime ambizioni di Stresa, mondialmente conosciuta come «la perla del lago Maggiore», lago sul quale si concentra larga parte del turismo piemontese.
      Per questi motivi, si chiede l'approvazione della presente proposta di legge.
 

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